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LA RINOPLASTICA: l'intervento

Una volta deciso il nuovo profilo, gli aspetti funzionali ed estetici da correggere, il paziente si ricovera per mettere in pratica tutta la “teoria” concordata in precedenza con il Professionista che lo ha in cura.
Nella maggioranza dei casi sono solito proporre un ricovero in Day Hospital oppure di un giorno. L’anestesia di solito è generale, con l’ausilio di quella locale, che ha fondamentalmente due scopi: limitare i farmaci della anestesia generale e soprattutto quella di dare una corretta analgesia nel post-operatorio, per cui l’intervento di Rinoplastica posso dire, con grande soddisfazione, che può definirsi “indolore”, fermo restando che la risposta al dolore è soggettiva.
La mattina del giorno dopo si rimuovono i tamponi nasali, ed il paziente inizia ad “irrigare” le cavità nasali, ovverosia a spruzzare della soluzione fisiologica (acqua e sale) nelle narici con l’ausilio di una siringa senza ago. Di solito la dose è di 3-5 cc. Per narice più volte al giorno, in modo da umidificare le mucose, e rendere difficoltosa la formazione di croste nell’interno del naso, ed avere una migliore respirazione.
Nei primi giorni post-operatori i pazienti sono convinti di essersi raffreddati, proprio perché i sintomi del normale decorso post-operatorio assomigliano a quelli di un banale raffreddore.
Si passa perciò da una respirazione “fantastica” appena tolti i tamponi nasali, specie per coloro che soffrivano nel pre-operatorio di problemi respiratori, a quella del ”raffreddore”. Ciò è dovuto al fatto che le mucose,non più compresse dai tamponi vanno incontro a quella fase di normale gonfiore post-operatorio e quindi “chiudono il naso”.
Al termine della prima settimana post-operatoria si rimuove la placchetta gessata o metallica, e dopo due settimana i cerotti sul naso.
Da questo periodo in poi iniziano i processi cicatriziali interni che dureranno alcuni mesi. In questa fase il naso si modificherà per lasciare il posto al “naso definitivo” più o meno al termine del primo anno, anche se già dopo 3-4 mesi assomiglia quasi a questo.



Ultimo aggionamento il: 01/01/2019

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